Le Persone e le Storie: Didattica orientativa con la lettura

Formatore: Sabina Minuto
Struttura: Unità Formativa 10 ore
Modalità: E-Learning o blended da considerare in base alla località geografica dell’istituto
Destinatari: Docenti di scuola primaria, secondaria di 1° grado e bienno della secondaria di 2° grado

 

L’esonero dal servizio è previsto ai sensi della direttiva n.90/2003 e del D.M. del 5 luglio 2005 Prot. N. 1229: è pertanto possibile usufruire dell’esonero dal servizio di cui all’art. 64 del vigente C.C.N.L.

Descrizione

Leggendo Aidan Chambers, citato in esergo, emerge con grande evidenza l’idea che leggere, esperire, frequentate storie sia di grande formazione per ogni individuo. Perché? E a cosa servono le storie a scuola? Servono a indagare e costruire il sé, ad esplorare, come afferma Bruner, la narrazione come luogo della possibilità che insegna a declinare la realtà al congiuntivo. Una didattica dunque basata sulle storie è una didattica orientativa che progetta tenendo presenti due punti fermi: il valore delle storie, tutte le storie, e il valore delle persone, tutte le persone. “Ciascuno se adeguatamente supportato è in grado di scrivere la sceneggiatura della propria vita, di essere autore e interprete del suo romanzo esistenziale” (Batini 2013).

Unendo quindi il potere delle storie lette e condivise al potere delle storie delle persone otteniamo un effetto moltiplicato e di grande efficacia nel campo orientativo. Possiamo sperare di rendere i nostri studenti e le nostre studentesse più consapevoli, più pieni, più autonomi e con una vita più soddisfacente e rigogliosa. Possiamo sperare quindi di agire per fornire empowerment alle persone, cioè la capacità di avere potere sulla propria vita come individui autonomi e capaci di scegliere. Le risoluzioni, nemmeno troppo recenti, del Consiglio Europeo ci parlano di orientamento inteso in un modo diverso, come tappa essenziale nello sviluppo della persona. Esso è infatti definito come: “un processo continuo che mette in grado i cittadini di ogni età, nell’arco della vita, di identificare le proprie capacità, le proprie competenze, i propri interessi, prendere decisioni in materia di istruzione, formazione e occupazione, nonché gestire i propri percorsi personali” (Risoluzione del Consiglio Europeo 21 novembre 2008).

L’idea meccanicistica di inserire la persona giusta al posto giusto appare oramai superata. Lavorare seriamente sull’orientamento oggi è indispensabile per prevenire la dispersione scolastica che è ancora una piaga della scuola in Italia. “La dispersione scolastica può essere intesa come “la dissipazione di intelligenze, di risorse, di potenzialità” (Miur 2000). In senso lato dunque si ha dispersione ogni volta che uno studente disperde tempo, ad esempio decidendo di cambiare percorso di studi, o potenzialità cognitive, non conseguendo gli apprendimenti previsti (Batini, Benvenuto 2016), ma “c’è dispersione di talenti ogni volta che ci si trova di fronte ad un sentimento di grave malessere che impedisce all’alunno di vivere un’esperienza scolastica pienamente formativa” (Bombardelli 2001).

In questa ottica l’orientare attraverso le storie e la loro lettura significa davvero agire per aiutare studenti e studentesse a scoprire i propri talenti, non disperdere energie ed essere gli sceneggiatori consapevoli della propria vita. Storie e linguaggio, empatia e educazione al futuro sono fra gli elementi chiave dell’orientamento attraverso la lettura a scuola e sono strumenti chiave della scuola. Essa è la principale agenzia formativa dove ai giovani è dato di imparare a vedere oltre, a pensare a se stessi in una chiave che permetta di costruire ipotesi di futuro. All’interno della scuola si condivide uno spazio di interazione ove si scambiano narrazioni e si costruiscono significati. È spesso all’interno della scuola (a partire dalla fascia 0-3) che bambine e bambini, studenti e studentesse incontrano le storie forse per la prima volta, incontrano anche adulti affidabili che hanno un compito assai delicato: costruire con le storie percorsi di senso.

Tutti noi siamo immersi più o meno consapevolmente nel mondo delle storie che ci bombardano ogni giorno. Storie prodotte da esperti di narrazioni con lo scopo di rendere credibili e accettabili esperienze diverse: commerciali, politiche e di molti altri generi. Ma proprio attraverso le storie, i docenti (specie quelli delle materie letterarie ma non solo) hanno oggi un compito altrettanto importante e speciale che Jerome Bruner identificava come l’aiutare gli individui a “trovare un’identità” all’interno di un sistema culturale. “Solo la narrazione consente di costruirsi un’identità e di trovare un posto nella propria cultura. Le scuole devono coltivare la capacità narrativa, svilupparla, smettere di darla per scontata” /Bruner 2001).

FINALITA’ DEL CORSO

  • Affrontare l’idea di orientamento attraverso le storie e le narrazioni come percorsi per la costruzione del sé
  • Proporre alcuni strumenti di didattica orientativa laboratoriale della lettura secondo la metodologia del WRW (Writing and Reading Workshop) da usare in classe
  • Rendere consapevoli i docenti che lavorare sull’orientamento contribuisce a prevenire la dispersione scolastica

BIOGRAFIA DEL FORMATORE

Sabina Minuto è docente di materie umanistiche nella scuola superiore di II grado e si occupa da anni di metodologie didattiche, in particolare dei laboratori di lettura e scrittura messi a punto dalla Columbia University (Writing and Reading Workshop) contribuendo a portarne in Italia il metodo.